Sul sito di Repubblica ieri è comparso un articolo che getta una nuova luce sul modo in cui l’omosessualità è considerata nel nostro paese. Su numerosi siti e giornali che ospitano offerte di case in affitto compaiono annunci del tipo: “no animali, no omosessuali”. Il fenomeno si presenta geograficamente indistinto, da nord a sud, da Como a Catanzaro. Se l’Italia non l’hanno fatta gli italiani, forse la faranno gli omosessuali, loro malgrado. L’omofobia infatti è uno dei pochi ‘sentimenti condivisi’ che vanno forte tra le masse più o meno istruite di questo paese.
Pare che i Gay, maschi e femmine, fatichino parecchio a trovare casa, soprattutto se sono studenti e hanno bisogno di una stanza. Sembrerà sorprendente, eppure i più restii a ospitare omosessuali sono proprio i giovani istruiti. La classe dirigente del futuro.
A questo punto urge una premessa: nessuno è esente dai pregiudizi. Gli stereotipi e i pensieri vagamente razzisti colpiscono tutti. Strisciano come anguille sottotraccia nell’inconscio delle persone. A tutti, almeno una volta, sarà capitato di accorgersi improvvisamente di avere mancato di rispetto, di provare timore o disprezzo verso una persona ‘diversa’, sia essa un gay, un immigrato o una persona diversamente abile. Già accorgersene è un buon segno.
Certi stereotipi sono parecchio radicati e superano ogni possibile livello razionale. Per esempio, l'opinione più diffusa sugli omosessuali è quella di individui portatori di malattie, vestiti in modo stravagante e sessualmente pervertiti. Averli sullo stesso pianerottolo o addirittura in casa deve sembrare a qualcuno come portarsi in casa Sodoma, il diavolo e la dannazione eterna. La chiesa naturalmente ci ha sempre messo del suo.
Eppure, al padrone di casa intrugnito e omofobo basterebbe fare un ragionamento semplice semplice per rendersi conto di due cose. Primo, un omosessuale è una persona come tutte le altre. Non ha maggiori pregi o difetti e averlo in casa non comporta più rischi di un qualsiasi etero. Nessuno è buono o cattivo per natura, tantomeno per inclinazione sessuale.
Secondo punto: statistiche alla mano, i gay sono mediamente più istruiti, hanno buona cultura, ottimo gusto e grande rispetto per il luogo dove vivono. Solitamente sono meglio occupati e guadagnano di più della media. Questo significa che possono essere ottimi inquilini.
Purtroppo per arrivare a queste semplici conclusioni occorre informarsi, capire e soprattutto pensare.
Peggio ancora è quando questo genere di preconcetti condiziona la vita pubblica, il modo di agire di parlamentari, professori universitari, giornalisti e imprenditori. Gli esempi negativi non mancano.
Ogni atto di discriminazione è un passo indietro, un’occasione persa che paghiamo già oggi a caro prezzo. Le innovazioni e le idee, infatti, vanno a braccetto con il senso del rischio e con l’anticonformismo, parola ormai desueta. Il mondo va esattamente in quella direzione e i più furbi l'anno capito.
Un esempio: in occasione del Gay Pride, la Fiat ha lanciato una serie di 500 Gay-friendly: c’era il modello Lesbo, quello Drag queen, il modello Leather e quello Peluche, tutta coperta di peli tipo Teddy Bear. Pare che l’idea abbia suscitato un certo successo, anche commerciale.
Peccato che tutto ciò sia avvenuto in Spagna. In Italia, come sempre, i tempi non sono ancora maturi.