venerdì 16 luglio 2010

Il bambino è un prodigio (di tristezza)

Sul Corriere della Sera di oggi si legge la storia di un bambino, il piccolo Ettore, che vive a Perignano, un paese vicino a Siena. Ettore ha solo tre anni e all'apparenza sembra un bimbo normale. Da quando ne aveva due però è in grado di leggere i giornali, e non nel modo tipico dei bambini che imparano a leggere, bensì come un adulto di buona cultura. Tutto d'un fiato e senza incertezze. Non solo, pare che Ettore sia in grado di capire e di memorizzare ciò che legge.
Il fenomeno non è sfuggito ai pediatri della zona. Il primo ad accorgersene è stato un medico di San Gimignano, il dottor Celandroni, durante una visita di controllo. Il bambino infatti ha cominciato a leggere i nomi scritti sulle scatole dei medicinali alle sue spalle. Per un bimbo di due anni era un prodigio e infatti da quel momento Ettore è conosciuto nella zona come un genio in erba. Tra l’altro, da allora, il bambino ha fatto progressi.
Al ‘Corriere’ i genitori dichiarano fieri che il piccolo Ettore è in grado di leggere da solo tutti i giornali, che conosce i nomi dei ministri e delle massime cariche dello Stato. Fedele alla sua ‘antica’ passione per i nomi dei farmaci, sarebbe addirittura in grado di consigliare il medicinale adatto a seconda del tipo di disturbo. Dulcis in fundo, il bambino è in grado di consultare il televideo e di consigliare ai genitori i programmi televisivi da guardare .
Pare invece che Ettore non dimostri nessun particolare interesse per i giochi e per le storie per bambini. Sono troppo banali e noiosi per lui.

Ora, nessuno sa cosa ci trovi di così interessante un bambino di tre anni nel resoconto quotidiano delle nefandezze d'Italia e del mondo, quale misterioso fascino abbiano per lui i nomi di Alfano, di Schifani o di D'Alema, quanta gioia gli provochi sapere a cosa servono la Tachipirina o il Buscopan.
Di certo il piccolo Ettore, come spesso accade ai bambini prodigio, rischia di diventare un adulto parecchio triste.

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