mercoledì 26 maggio 2010

Le donne prete


Maria Longhitano è un’insegnante siciliana di 35 anni. Vive a Milano. Da sabato scorso è anche un sacerdote. È stata ordinata in una chiesa di Roma a pochi passi dalle mura severe del Vaticano. La Longhitano non appartiene della Chiesa Cattolica Romana, ovviamente, bensì alla Chiesa Vetero Cattolica, un gruppo che dal XIX secolo ha rigettato il potere assoluto e il dogma dell’infallibilità del papa per abbracciare principi comunitari aperti al rispetto delle etnie e dei generi. In quest’ottica le donne possono essere ordinate sacerdoti, diaconi e vescovi.

“Non si può relegare Dio a un solo genere,” ha dichiarato la Longhitano al termine della cerimonia, “cioè a quello maschile.”

Secondo lo stesso principio, la chiesa episcopale Statunitense ha permesso di recente a una donna di 56 anni di nome Mary Glasspool di diventare vescovo. La Chiesa Anglicana, da cui dipende la Chiesa Episcopale, non ha però accolto favorevolmente l’iniziativa. In questo caso non conta il sesso della donna, quanto le sue inclinazioni sessuali. Mary Glasspool infatti è dichiaratamente lesbica e convive con la compagna dal 1988. Alla cerimonia di investitura erano presenti almeno 3000 persone. Non sarà facile per la casa madre di Londra convincere i fratelli americani a cambiare idea, a meno di rischiare una pericolosa scissione.

La storia di Janine Denomme è ancora più toccante. La donna è sempre stata una fedele devota della chiesa cattolica di Chicago, la cui arcidiocesi è stata al centro di polemiche per svariati casi di pedofilia. Nel 2008 ha dovuto risarcire con ben 80 milioni di dollari circa 260 vittime riconosciute di preti pedofili.
Cinque settimane fa Janine Denomme, già malata terminale di cancro, ha chiesto al gruppo Roman Catholic Women Priests, che afferma il diritto delle donne al sacerdozio, di poter essere ordinata sacerdote. La donna è stata accontentata nel corso di una cerimonia di carattere puramente simbolico dal ‘vescovo’ donna del gruppo, Joan Houk.
Janine è deceduta il 17 maggio scorso. Il vescovo di Chicago, per punizione, ha negato alla donna il diritto di avere una sepoltura cristiana nel cimitero della comunità. La decisione ha suscitato incredulità e critiche da parte degli amici della donna. Janine è sempre stata una devota fedele della chiesa, al punto da aspirare al ruolo di sacerdote per essere più vicina possibile a Gesù. Il vescovo ha giustificato la decisione dicendo che la donna si era volutamente allontanata dalle regole della comunità, pertanto meritava di esserne esclusa.
Può essere, tuttavia stupisce che tanta durezza non sia mai stata adoperata contro i preti che si sono macchiati dei più orrendi delitti contro l'infanzia e contro la chiesa stessa.

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