lunedì 24 maggio 2010

Massimo Moratti c'è cascato ancora

Vi ricordate i giorni in cui Ronaldo abbandonò l’Inter? Era il 2002, Ronaldo aveva appena terminato il suo primo campionato dopo il grave infortunio, aveva perso con i nerazzurri il famoso campionato del 5 maggio, ma era un giocatore rigenerato. Anche allora fu il Real Madrid a fare la parte la parte del diavolo tentatore.  In pochi giorni il giocatore che il presidente aveva protetto e coccolato per due anni decise di fare le valigie. Anche allora tutto era cominciato con le mezze voci, i titoli dei giornali spagnoli, le dichiarazioni dei procuratori. Anche allora il presidente gentiluomo aveva atteso l’incontro decisivo, sicuro di ricucire lo strappo. Invece la notizia arrivò inesorabile. Ronaldo scappò a Madrid nottetempo, lasciando in preda allo sconforto il popolo dei tifosi interisti. Vennero fuori parole grosse: “traditore”, “ingrato”, “mercenario” furono le più riferibili. Moratti fece buon viso a cattivo gioco, di certo ne soffrì parecchio. Prima di quella storia il presidente aveva visto andare via giocatori come Vieri, Pirlo, Seedorf. Tutte le volte con amarezza contenuta. Con Ronaldo era diverso. Era una vicenda ‘umana’ più che sportiva, come ebbe a dire lui stesso. Era come essere traditi da un figlio.

In questi giorni il dramma d’amore tradito si sta ripetendo con José Mourinho. Il tecnico portoghese non ha atteso nemmeno un giorno dopo la vittoria della Champions League per annunciare il suo passaggio al Real Madrid. Pare che abbia già indicato i giocatori da acquistare, lo staff tecnico e perfino la sede del ritiro precampionato, in Irlanda. Moratti dal canto suo ha dichiarato che tenterà di fare di tutto per trattenerlo. Ovviamente quando dice che farà di tutto, significa che gli offrirà altri soldi, più degli undici milioni di euro di contratto che il Real ha messo sul piatto (ai quali si aggiungono altri nove per la clausola rescissoria). Massimo Moratti sa che nel calcio l’amore si paga, e caro. Eppure non ha mai perso l’atteggiamento romantico, e molto ingenuo, di chi crede che in quel mondo esistano ancora rispetto e fedeltà.  Sarebbe interessante sapere cosa pensano in queste ore Maicon e Milito che Mourinho sta già tentando di portarsi dietro a Madrid. E chissà cosa pensa Mario Balotelli, il ragazzo che qualche mese fa era stato additato come traditore dallo stesso tecnico e quasi linciato dai suoi compagni e dal pubblico. Resta il fatto che José Mourinho non ha saputo dire una sola parola di ringraziamento per il presidente che gli ha permesso di avere quei giocatori a suon di milioni. Saper vincere è una dote rara, saperlo fare con classe ed eleganza lo è ancora di più.

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